Durante la vacanza in Argentina, in particolare a Buenos Aires, una sera sono andato a ballare allo storico Marabú gustandomi anche dal vivo una orquesta molto conosciuta nell'attuale panorama tanguero porteño come Los Herederos del Compas. Mosso dalla curiosità e grazie ad alcuni articoli su Internet sono riuscito a ricostruire la storia del locale e del tango più famoso collegato ad esso. Il cabaret Marabú nacque nei sotterranei di un palazzo di stile italiano della calle Maipú 359 (dov'è ancora adesso), nel cuore dell'attuale Microcentro, nello stesso anno in cui venne installato il famoso Obelisco : 1935. Lì si apprendeva e si viveva il tango, gli amori, il glamour, le delusioni. Il cabaret fu creato da Jorge Sales, uno spagnolo che seppe catturare la sensualità e il mistero di una città caratterizzata dalla solitudine, dalla immigrazione e dal tango. Faceva parte del circuito di radio, bar e cabaret che alimentarono gli anni d'oro del tango (anni 40 del 900) e l'immaginario nottambulo del porteño di classe media: i calciatori de "La máquina" (River Plate) erano clienti abituali ed erano soliti festeggiare i loro campionati al Marabú. Il nome Marabú si riferisce ad un uccello africano e alle sue piume molto usate nella lingerie delle vedette e nelle sciarpe delle donne del charleston e delle "muñecas bravas" del tango. I cabaret porteños degli anni 30 (Tabaris, Casanova, Chantecler, Amenoville e altri) avevano grandi piste circolari circondate di tavoli con palchi per due orchestre, una tipica e una jazz. Abitualmente non erano posti per coppie ma per gruppi di uomini e donne sole, dove si poteva ballare e conoscersi. Se si formava una coppia poi difficilmente tornava. Il Marabu occupava uno spazio di 1000 m2, con ambienti in stile art decó e pavimenti a scacchiera bianco e nero. Al Marabù debuttò l'orchestra di Troilo il 1 luglio 1937 con il cantor Francisco Fiorentino, il maestro Carlos Di Sarli presentò Roberto Rufino, suonarono Juan D'Arienzo e Angel D'Agostino. Nel corso degli anni il Marabù chiuse e riaprì più volte anche in veste di locale rock e discoteca, fino a quando un'associazione americana di tango, Argentine Tango Society, lo comprò all'asta nel 2014 ristrutturandolo e riaprendolo al pubblico. - Como dos extraños La storia più conosciuta relativa al Marabú la mise in versi il poeta Pascual Contursi in "Como dos extraños". Uno storia di amore e di abbandono. Tutto iniziò quando tra le 'coperas' (1) del Marabú venne assunta una ragazza bellissima di Cordoba, appena arrivata in città e ancora impreparata e indifesa. Fece amicizia con un cameriere del locale, anche lui di Cordoba. Presto si innamorarono e tra "cortes y quebradas" decisero di vivere insieme per sempre. Lavorarono per 2 anni nel cabaret per risparmiare un po di denaro per ritornare a vivere a Cordoba. Il romanticismo, la determinatezza,la risolutezza e la gioia che trasmettevano sbalordiva e toccava i loro amici. Dallo spazzino al portiere, dal portiere al manager, passando per i musicisti, tutti ammiravano quell'amore costruito dal basso che brillava come una speranza per loro stessi. Fino a quando una notte successe l'imprevedibile. Quella notte un uomo, senza alcun apparente motivo , prese a schiaffi la ragazza e continuò a picchiarla. Le sue amiche ed il barman intervennero per togliere la ragazza dalle mani dell'uomo che non potendola più colpire continuava ad insultarla cercando di svincolarsi dal barman che lo tratteneva. Il fidanzato della ragazza lo attaccò con un posacenere di marmo, quando l'orchestra si fermò e l'uomo sembrò calmarsi, rendendosi conto che la gente lo stava circondando. E davanti a quel pubblico cominciò a parlare indignato per spiegare il suo gesto ed essere compreso. Ed esibì un certificato di matrimonio come fosse un titolo di proprietà. Il silenzio della ragazza fu eloquente e l'uomo se la portò via quasi tirandola per i capelli. Dopo due anni il cameriere innamorato non si consolava. Dopo non essere riusciti in tutti i modi a distrarlo, gli amici gli consigliarono di andare a cercarla. Così partì per Cordoba alla ricerca della ragazza di cui era ancora innamorato. E la trovò dietro un bancone di un magazzino in un sobborgo di Cordoba. Riuscì appena a riconoscerla. Era grassa, sdentata, con pochi capelli, irriconoscibile. Non sembravano passati 2 anni ma 20 anni.Il giovane non poteva crederci e i suoi occhi si riempirono di lacrime. Non era lei, non era la stessa ragazza che cercava. Tornò al Marabú più triste di quando era partito. La storia circolava nel cabaret e la raccolse il poeta José María Contursi che la trasformò in strofe per il tango "Como dos extraños" con musica del maestro Pedro Laurenz, che riscosse molto successo ed ebbe molte versioni nel corso degli anni, tra cui le più famose quella di Laurenz-Casas e Canaro-Famà.
Me acobardó la soledad y el miedo enorme de morir lejos de ti… ¡Qué ganas tuve de llorar sintiendo junto a mí la burla de la realidad! Y el corazón me suplicó que te buscara y que le diera tu querer… Me lo pedía el corazón y entonces te busqué creyéndote mi salvación… Y ahora que estoy frente a ti parecemos, ya ves, dos extraños… Lección que por fin aprendí: ¡cómo cambian las cosas los años! Angustia de saber muertas ya la ilusión y la fe… Perdón si me ves lagrimear… ¡Los recuerdos me han hecho mal! Palideció la luz del sol al escucharte fríamente conversar… Fue tan distinto nuestro amor y duele comprobar que todo, todo terminó. ¡Qué gran error volverte a ver para llevarme destrozado el corazón! Son mil fantasmas, al volver burlándose de mí, las horas de ese muerto ayer…